Effettuare backup in maniera regolare dovrebbe essere una delle priorità maggiori di un buon amministratore di sistema. Sebbene Linux sia un sistema operativo molto affidabile, i malfunzionamenti sono sempre dietro l'angolo. Potrebbero essere causati dall'hardware, da un'interruzione di corrente, o da altre cause inaspettate.
Più probabilmente saranno causati da errori umani, come risultato di modifiche o cancellazioni non volute di file cruciali. Se vi sono utenti sul vostro sistema, prima o poi qualcuno vi chiederà di recuperare un file cancellato inavvertitamente.
Se effettuate regolari backup, preferibilmente a cadenza giornaliera (almeno per quegli utenti i cui file sono spesso aggiornati), ridurrete drasticamente la probabilità che tali file vadano perduti.
Il modo più sicuro per fare dei backup è quello di registrarli su supporti come nastri, dischi removibili, CD masterizzabili, ecc., e riporli in un luogo diverso da quello in cui risiede il vostro sistema Linux. Può non essere molto pratico -- può darsi che non abbiate un luogo sicuro (magari anti-incendio) dove riporre i vostri backup! Oppure può darsi che non abbiate accesso ad un luogo diverso dal primo. Comunque, anche così i backup possono essere fatti lo stesso.
Sul mio posto di lavoro, faccio i backup di diversi server Linux. A seconda della situazione, alcuni di questi backup sono memorizzati su nastri, altri su server separati all'interno della rete, mentre altri vengono semplicemente scritti su partizioni separate (per se esempio, nel file system "/archive/") da un cron automatico (forse perché il server si trova lontano e quindi è impossibile, o quanto meno poco pratico, andare ogni giorno per fare i backup).
A casa, non ho né un sistema di backup esterno, né tanto spazio su disco per memorizzare i backup. Quindi, faccio il backup solo dei miei file in "/home/" e dei file di configurazione personalizzati presenti in "/etc/", scrivendoli su una partizione separata.